Erroneamente il combattimento sportivo, anche quello piu’ estremo, viene confuso con il combattimento reale.Per chiarire citiamo la definizione di Sport: “Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizî e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui si realizza, praticati, nel rispetto di regole codificate da appositi enti “(Dizionario Treccani). Si evince dalla definizione la principale differenza con la” realtà”, la presenza di regole codificate.
Nello Sport da combattimento c’ è un arbitro e dei giudici che si preoccupano minuziosamente di evitare che i due atleti si danneggino in modo serio e permanente, intervenendo tempestivamente in caso di passività o resa di uno dei due contendenti. L’incontro è prefissato e l’avversario è scelto in precedenza in modo tale da poterlo studiare, sia nella tecnica che nella strategia, ci sono categorie di peso, lo scenario è sempre lo stesso (la gabbia, il ring ecc.) e la tecnica utilizzata è la stessa. Negli Sport da Combattimento ci sono variabili (fattori che ne determinano l’esito) limitate e tenute sotto controllo dal meccanismo della gara.
In un aggressione reale le variabili aumentano a livello esponenziale e, soprattutto ,non sono controllabili. Non ci sono regole, né arbitri e giudici che possano porre fine all’aggressione. Gli avversari possono essere piu’ di uno, non ci sono categorie di peso, gli scenari sono sempre diversi, la tecnica e le strategie utilizzate dagli aggressori sono difficilmente codificate e puo’ intervenire l’uso di armi. In un contesto del genere” vincere o perdere” non hanno significato, la cosa piu’ importante è sopravvivere.
Tutto questo determina preparazioni Tecniche e psicofisiche differenti per il raggiungimento degli obbiettivi. (nello sport vincere la gara, nel combattimento reale “sopravvivere” subendo il minor danno possibile).
Marco Cravero
Nessun commento:
Posta un commento