Non sempre una grande impresa ha avuto come protagonisti grandi uomini così come non sempre grandi uomini sono riusciti a compiere nell'intero arco della loro vita una grande impresa. Talvolta, per un insieme di circostanze favorevoli o strani giochi del destino, uomini comuni si sono distinti compiendo azioni straordinarie e meritorie, entrando così quasi inconsapevolmente nella storia . Altre volte, uomini superiori e dalle qualità eccezionali hanno gettato al vento l'occasione della loro vita pagando l' errore fatale che ne ha decretato la sconfitta e mancando di un soffio l'agognata consacrazione nell'Olimpo degli eroi.
Ma la Storia ci insegna che le grandi imprese sono in gran parte il risultato di una condivisione ed una unicità d'intenti congiuntamente ad una fede incrollabile nel progetto o nella missione perseguita ignorando le avversità e e gli ostacoli frapposti dal destino lungo il cammino verso la meta finale.
Questo è il contesto all'interno del quale noi appartenenti alla Sforg. abbiamo costruito i nostri 20 anni di storia. Ciò che ha caratterizzato , e ancora distingue,questi due decenni è stato un sogno condiviso e fortemente perseguito che ci ha portato ad essere qui, ancora insieme, radicati a quel credo e a quel ventaglio di valori che il mondo di oggi tende a dimenticare se non addirittura a snobbare e a dissacrare.
All'insegna del nostro simbolo, siamo cresciuti, abbiamo condiviso tante esperienze, tanti momenti alcuni memorabili, altri di crisi,mai di smarrimento, ma siamo ancora qui a testimoniare con la nostra presenza e la nostra determinazione, il valore del nostro lavoro e la concretezza del nostro sogno. I risultati raggiunti non rappresentano un punto d'arrivo ma la base su cui edificare il prosieguo di questo progetto.
Tutto ciò non sarebbe però stato possibile senza un capo. E' sempre la Storia a ricordarci che per raggiungere il traguardo c'è bisogno di una guida, di un leader carismatico che sappia catalizzare le energie di tutto il gruppo verso il medesimo obiettivo, che sappia infondere forza e coraggio nei propri adepti nei momenti di maggiore difficoltà, che sia in grado di prendere, dopo aver ascoltato tutti, la decisione giusta al momento giusto anche se impopolare o controcorrente. Come il capitano di una nave, che traccia la rotta, tiene saldo il timone fra le mani anche in mezzo al mare in tempesta e volge lo sguardo all'orizzonte, costantemente proteso alla ricerca della terraferma.
Yukio Mishima, considerato uno dei maggiori scrittori del XX secolo, fu anche il fondatore ed il capo di un organizzazione paramilitare conosciuta come “Associazione degli scudi”, composta da 100 uomini ed intesa come esercito a salvaguardia dell'antico spirito tradizionale giapponese.
Nel suo celebre testo, “Introduzione alla filosofia dell'azione”, scrisse:“Per poter coinvolgere molti esseri umani nel vortice di un'irrazionale, folle entusiasmo e nell'ebrezza dell'azione, è necessario che esista un nucleo capace di ardere come in un reattore. Sono individui simili che guidano le rivoluzioni. E' dunque la volontà individuale, e non l'azione di massa, a sconvolgere la storia. (…) E' necessario avere coscienza che tutte le rivoluzioni sono suscitate e divampate dalla fiamma che si sprigiona nell'animo di un unico essere umano”.
Anche la Sforg. ha il suo leader, nel quale si riconosce e si identifica :Luca, o come amiamo chiamarlo noi , il “boss”. In qualità di capo della Sforg., Luca si è guadagnato il nostro rispetto, senza averlo mai chiesto né preteso. E lo ha guadagnato, giorno dopo giorno, non con la forza fisica o la tecnica superiore, ma con l'esempio, unico vero segreto di ogni grande leader. Il Luca che ci piace ricordare è quello che, durante un ”Hell's mountain camp” di qualche anno fa, pur fallendo l'obiettivo di raggiungere la cima nel tempo limite a causa di una schiena seriamente compromessa da vecchi traumi e lesioni, non ha ceduto né esitato e, seppur piegato dal dolore lancinante, ha continuato ad arrancare e a salire lungo il pendio, un passo davanti all'altro, sorretto da un volontà incrollabile e da uno spirito indomabile. Quelle immagini ancora scolpite nelle nostre menti, valgono più di mille parole. Erwin Rommel, generale tedesco che durante la Campagna d'Africa ottenne numerose vittorie nonostante si trovasse in condizioni di inferiorità numerica, non si limitava a seguire i combattimenti a distanza di sicurezza ma era sempre in prima linea alla guida dei propri uomini. Un giorno disse: “Più alto è il grado, maggiore è l'effetto che si ottiene con l'esempio”. Luca non ha mai accettato sconti né ha cercato scorciatoie; si è sempre posto in prima fila, alla testa del gruppo, consapevole del proprio ruolo e del potere trascinante e travolgente derivante dall'esempio, offrendo di se stesso un modello di comportamento virtuoso che fosse al tempo stesso fonte d'ispirazione e di motivazione per tutti noi, i suoi gregari.
Un'altra qualità che ha contribuito ad elevare Luca come leader è l'umiltà, cioè la qualità di colui che sa sporcarsi le mani senza per questo ostentarle davanti agli altri per dimostrare di aver fatto qualcosa. Nella società patinata e frivola di oggi l'umiltà viene spesso confusa con la mediocrità , con la tendenza a negare cioè il proprio valore. Ma l'umiltà significa essere consapevoli del proprio talento e nonostante ciò lavorare in silenzio, lontano dai riflettori ma con determinazione e perseveranza per la realizzazione di un progetto più grande di sé. Se l'esempio è la “conditio sine qua non” per poter assurgere a rango di leader e l'umiltà è la virtù che lo nobilita ed lo distingue dalle masse elevandolo moralmente e spiritualmente, è la capacità visionaria la qualità che ne rappresenta la pietra angolare, quel quid che rende il capo, un leader fra i leader. E' la facoltà che consente ad una guida di percepire e di identificare il percorso giusto lungo una strada che non è ancora stata tracciata, di creare un ponte fra ciò che abbiamo realizzato oggi e ciò che avremo realizzato domani. Per utilizzare una metafora, quella dei due uomini intenti a spaccare pietre e ai quali viene rivolta la domanda su cosa stiano facendo, il primo, che si identifica con l'uomo medio, risponde che sta spaccando pietre, mentre il secondo, il visionario, ribatte: “Sto costruendo una cattedrale!”. Luca possiede quel talento che fa di lui un visionario creativo; ha cioè il privilegio di saper esprimere tale visione in maniera compiuta, nella piena consapevolezza che senza una visione, un'organizzazione è come una barca alla deriva. Ma è altrettanto consapevole del fatto che se la visione non viene condivisa dal gruppo, rischia di rendere il singolo visionario, un mero illuso. Il visionario creativo , a differenza del povero illuso, è in grado non solo di materializzare nella propria mente tale visione ma anche di dargli concretezza rendendola visibile e percepibile altri membri del gruppo, coinvolgendoli e trascinandoli in un viaggio avventuroso ai limiti del possibile .E' proprio grazie a tale capacità di prefigurare, in un certo senso, il futuro e di renderlo intelligibile agli altri che Luca , un giorno di quel lontano 1994, ha coraggiosamente preso la decisione che ha cambiato per sempre le nostre vite e senza la quale oggi la Sforg. non sarebbe una realtà. E noi abbiamo deciso di seguirlo in questo percorso accettando una sfida che è ancora aperta e che speriamo ci possa portare ancora più lontani. Come Luca ama spesso ricordare a tutti noi appartenenti alla Sforg.: “Il sogno di un uomo resta solo un sogno; il sogno di molti diventa realtà”. O per concludere con una citazione di Eleanor Roosevelt, moglie del presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt: "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
Ma la Storia ci insegna che le grandi imprese sono in gran parte il risultato di una condivisione ed una unicità d'intenti congiuntamente ad una fede incrollabile nel progetto o nella missione perseguita ignorando le avversità e e gli ostacoli frapposti dal destino lungo il cammino verso la meta finale.
Questo è il contesto all'interno del quale noi appartenenti alla Sforg. abbiamo costruito i nostri 20 anni di storia. Ciò che ha caratterizzato , e ancora distingue,questi due decenni è stato un sogno condiviso e fortemente perseguito che ci ha portato ad essere qui, ancora insieme, radicati a quel credo e a quel ventaglio di valori che il mondo di oggi tende a dimenticare se non addirittura a snobbare e a dissacrare.
All'insegna del nostro simbolo, siamo cresciuti, abbiamo condiviso tante esperienze, tanti momenti alcuni memorabili, altri di crisi,mai di smarrimento, ma siamo ancora qui a testimoniare con la nostra presenza e la nostra determinazione, il valore del nostro lavoro e la concretezza del nostro sogno. I risultati raggiunti non rappresentano un punto d'arrivo ma la base su cui edificare il prosieguo di questo progetto.
Tutto ciò non sarebbe però stato possibile senza un capo. E' sempre la Storia a ricordarci che per raggiungere il traguardo c'è bisogno di una guida, di un leader carismatico che sappia catalizzare le energie di tutto il gruppo verso il medesimo obiettivo, che sappia infondere forza e coraggio nei propri adepti nei momenti di maggiore difficoltà, che sia in grado di prendere, dopo aver ascoltato tutti, la decisione giusta al momento giusto anche se impopolare o controcorrente. Come il capitano di una nave, che traccia la rotta, tiene saldo il timone fra le mani anche in mezzo al mare in tempesta e volge lo sguardo all'orizzonte, costantemente proteso alla ricerca della terraferma.
Yukio Mishima, considerato uno dei maggiori scrittori del XX secolo, fu anche il fondatore ed il capo di un organizzazione paramilitare conosciuta come “Associazione degli scudi”, composta da 100 uomini ed intesa come esercito a salvaguardia dell'antico spirito tradizionale giapponese.
Nel suo celebre testo, “Introduzione alla filosofia dell'azione”, scrisse:“Per poter coinvolgere molti esseri umani nel vortice di un'irrazionale, folle entusiasmo e nell'ebrezza dell'azione, è necessario che esista un nucleo capace di ardere come in un reattore. Sono individui simili che guidano le rivoluzioni. E' dunque la volontà individuale, e non l'azione di massa, a sconvolgere la storia. (…) E' necessario avere coscienza che tutte le rivoluzioni sono suscitate e divampate dalla fiamma che si sprigiona nell'animo di un unico essere umano”.
Anche la Sforg. ha il suo leader, nel quale si riconosce e si identifica :Luca, o come amiamo chiamarlo noi , il “boss”. In qualità di capo della Sforg., Luca si è guadagnato il nostro rispetto, senza averlo mai chiesto né preteso. E lo ha guadagnato, giorno dopo giorno, non con la forza fisica o la tecnica superiore, ma con l'esempio, unico vero segreto di ogni grande leader. Il Luca che ci piace ricordare è quello che, durante un ”Hell's mountain camp” di qualche anno fa, pur fallendo l'obiettivo di raggiungere la cima nel tempo limite a causa di una schiena seriamente compromessa da vecchi traumi e lesioni, non ha ceduto né esitato e, seppur piegato dal dolore lancinante, ha continuato ad arrancare e a salire lungo il pendio, un passo davanti all'altro, sorretto da un volontà incrollabile e da uno spirito indomabile. Quelle immagini ancora scolpite nelle nostre menti, valgono più di mille parole. Erwin Rommel, generale tedesco che durante la Campagna d'Africa ottenne numerose vittorie nonostante si trovasse in condizioni di inferiorità numerica, non si limitava a seguire i combattimenti a distanza di sicurezza ma era sempre in prima linea alla guida dei propri uomini. Un giorno disse: “Più alto è il grado, maggiore è l'effetto che si ottiene con l'esempio”. Luca non ha mai accettato sconti né ha cercato scorciatoie; si è sempre posto in prima fila, alla testa del gruppo, consapevole del proprio ruolo e del potere trascinante e travolgente derivante dall'esempio, offrendo di se stesso un modello di comportamento virtuoso che fosse al tempo stesso fonte d'ispirazione e di motivazione per tutti noi, i suoi gregari.
Un'altra qualità che ha contribuito ad elevare Luca come leader è l'umiltà, cioè la qualità di colui che sa sporcarsi le mani senza per questo ostentarle davanti agli altri per dimostrare di aver fatto qualcosa. Nella società patinata e frivola di oggi l'umiltà viene spesso confusa con la mediocrità , con la tendenza a negare cioè il proprio valore. Ma l'umiltà significa essere consapevoli del proprio talento e nonostante ciò lavorare in silenzio, lontano dai riflettori ma con determinazione e perseveranza per la realizzazione di un progetto più grande di sé. Se l'esempio è la “conditio sine qua non” per poter assurgere a rango di leader e l'umiltà è la virtù che lo nobilita ed lo distingue dalle masse elevandolo moralmente e spiritualmente, è la capacità visionaria la qualità che ne rappresenta la pietra angolare, quel quid che rende il capo, un leader fra i leader. E' la facoltà che consente ad una guida di percepire e di identificare il percorso giusto lungo una strada che non è ancora stata tracciata, di creare un ponte fra ciò che abbiamo realizzato oggi e ciò che avremo realizzato domani. Per utilizzare una metafora, quella dei due uomini intenti a spaccare pietre e ai quali viene rivolta la domanda su cosa stiano facendo, il primo, che si identifica con l'uomo medio, risponde che sta spaccando pietre, mentre il secondo, il visionario, ribatte: “Sto costruendo una cattedrale!”. Luca possiede quel talento che fa di lui un visionario creativo; ha cioè il privilegio di saper esprimere tale visione in maniera compiuta, nella piena consapevolezza che senza una visione, un'organizzazione è come una barca alla deriva. Ma è altrettanto consapevole del fatto che se la visione non viene condivisa dal gruppo, rischia di rendere il singolo visionario, un mero illuso. Il visionario creativo , a differenza del povero illuso, è in grado non solo di materializzare nella propria mente tale visione ma anche di dargli concretezza rendendola visibile e percepibile altri membri del gruppo, coinvolgendoli e trascinandoli in un viaggio avventuroso ai limiti del possibile .E' proprio grazie a tale capacità di prefigurare, in un certo senso, il futuro e di renderlo intelligibile agli altri che Luca , un giorno di quel lontano 1994, ha coraggiosamente preso la decisione che ha cambiato per sempre le nostre vite e senza la quale oggi la Sforg. non sarebbe una realtà. E noi abbiamo deciso di seguirlo in questo percorso accettando una sfida che è ancora aperta e che speriamo ci possa portare ancora più lontani. Come Luca ama spesso ricordare a tutti noi appartenenti alla Sforg.: “Il sogno di un uomo resta solo un sogno; il sogno di molti diventa realtà”. O per concludere con una citazione di Eleanor Roosevelt, moglie del presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt: "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
Paolo Giovale Alet
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